L’ideale profilo professionale del gelatiere, secondo il pensiero di Luca Caviezel, dovrebbe rispondere ad alcune caratteristiche, ben delineate nel seguente elenco:
- Ama ed esprime passione per il suo “mestiere”.
- Manifesta orgoglio della sua professione e di essere gelatiere.
- Presta la massima attenzione alla qualità della sua produzione ed all’immagine della sua azienda (o dell’azienda nella quale opera).
- È costantemente proteso alla ricerca della qualità ottimale dei suoi prodotti e dei servizi che fornisce l’azienda.
- Il suo DNA si manifesta attraverso l’ordine e l’igiene.
- Avendo a cuore la crescita del “mestiere” non ha alcuna difficoltà a svelare certi “segreti” professionali; sente infatti il bisogno ed il piacere di trasmettere soprattutto ai giovani le sue esperienze.
- Sente il dovere di offrire il suo contributo all’avanzamento della professione per una sempre più qualificata immagine della categoria di professionisti alla quale appartiene.
- In occasione di iniziative tendenti alla crescita della professione si rende disponibile e fattivamente attivo.
- Partecipa attivamente agli incontri di categoria assumendo gli incarichi e i lavori che gli vengono affidati.
- Accompagna la fatica del lavoro diuturno con l’accrescimento culturale che gli permetterà di conoscere il retroterra del mestiere, la storia, i valori della tradizione.
- È determinato assertore della innovazione ed altrettanto convinto “difensore” dei valori del passato.
- Si appassiona alla storia del suo mestiere e dalla “tradizione” riceve arricchimento della sua identità professionale.
- È culturalmente attivo e si interessa un poco di tutto sapendo però che (come dice il proverbio) di quel particolare “poco”, ossia del suo mestiere, bisogna sapere tutto.
- Intende essere anche imprenditore essendo consapevole che non basta più sapere produrre bene, ma che bisogna avere imprenditorialità e sapere gestire con professione anche l’azienda, ciò che significa buona e saggia amministrazione, buona e saggia organizzazione del lavoro, buoni e saggi rapporti con i collaboratori.
- Cerca costantemente di essere bene informato in ordine alle disposizioni di legge che “bollono in pentola” – ed è quindi lungimirante e costantemente interessato a portare avanti gli interessi della categoria.
- Vive la sua professionalità con sana modestia ed umiltà.
- Si rende sempre più conto che la sola pratica non basta e che necessita la appropriata conoscenza delle materie prime, dei semilavorati e di qualsiasi ingrediente contribuisca a comporre il prodotto finito cosicché l’aggiornamento continuo diventa indispensabile.
- Frequenta corsi di ogni genere, di aggiornamento professionale, di marketing, di vendita anche se il formatore non possiede le sue competenze; è convinto che vi sia sempre qualcosa da imparare e che si è perennemente allievi; davanti a noi vi è tutto il mondo del sapere !
Una cosa credo non abbia sottolineato maestro…
Far valere i propri diritti!!! Far conoscere cosa vali e farti tutelare per quello che sei!!
Chi vive sulle tue spalle deve restituirti una parte di quello che dai! I gelatieri devono essere uno!!
È forte maestro
Joseph spinello
Il gelatiere artigiano in qualità di imprenditore ha l’obbligo di possedere un bagaglio di conoscenze tecniche sul prodotto, poiché è coinvolto in prima persona nella produzione del gelato. Deve inoltre possedere quelle conoscenze gestionali di base che gli permettano di organizzare al meglio la propria attività. Soprattutto in un mercato ricco di competitività come lo è quello italiano.
Uno degli errori maggiormente diffusi tra gli aspiranti gelatieri inesperti è quello di fidarsi di chi racconta che per fare il gelato artigianale di qualità non occorrono conoscenze specifiche. Sappiamo bene che il mercato è pieno di prodotti di pronto utilizzo che permettono di ottenere un gelato dignitoso, soprattutto all’aspetto, senza dover far altro che aprire una busta e un rubinetto, mescolare il tutto e avviare la produzione della macchina schiacciando un bottone. Ma questo tipo di procedura non differisce di molto da quella routine da ufficio dalla quale la maggior parte degli aspiranti gelatieri cercano di scappare. L’aiuto che negli anni l’industria del settore ci ha saputo dare nella semplificazione delle procedure di lavorazione è stato fondamentale, ma l’indipendenza e la conoscenza di ciò che è il cuore del proprio lavoro, non possono mai essere sostituite completamente senza che ciò non faccia perdere il controllo della propria attività e dissolva nel nulla l’essenza stessa dell’artigianalità. Chi cerca scorciatoie di questo tipo non potrebbe nemmeno definirsi “gelatiere” , ma al limite “gelatore”…