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E’ stata ufficialmente siglata una convenzione tra il Dipartimento di Biologia dell’Università di Tor Vergata in Roma e il Movimento Culturale Gelatieri per il Gelato, per avviare un progetto di ricerca, per far sì che il gelato possa essere anche veicolo di prodotti nutraceutici che possono permettere all’organismo di favorire tutte quelle attività antiossidanti, di promuovere l’apporto di nutrienti buoni che sono presenti nelle piante, e di poter quindi utilizzare il gelato come un alimento che fa bene alla salute.
Questa convenzione ha lo scopo di mettere in contatto questi due mondi e di promuovere il gelato artigianale come “collezione delle biodiversità delle professioni”.
Il Direttore del Dipartimento di Biologia, la professoressa Antonella Canini si è detta felice di collaborare con un’Associazione che intraprende questa attività culturale volta alla valorizzazione del gelato come alimento e del gelatiere artigiano come professionista preparato.
Il gelato, in quanto alimento, può essere un buon veicolo di tutta una serie di materie prime che possono dare dei benefici al nostro organismo. Tra questi ci sono naturalmente gli antiossidanti, i probiotici, i prodotti che comunque contribuiscono a creare un equilibrio nell’organismo, tale da renderlo capace di difendersi da quelli che sono gli attacchi esterni.
Roberto Lobrano, Presidente del Movimento Culturale GxG ha voluto sottolineare l’importanza di questo accordo, anche perché si tratta di veder collaborare degli esperti in biologia, in scienze della nutrizione, in chimica organica, in botanica con dei semplici gelatieri. Degli artigiani che fanno un’attività che, nella maggior parte dei casi, la società considera marginale, poiché il gelato non è certamente un prodotto indispensabile all’alimentazione umana. Però i gelatieri sanno anche che fare il gelato può essere qualcosa di più che semplicemente miscelare alcuni ingredienti in modo corretto: sono coscienti che il loro prodotto potrebbe diventare il veicolo per una fascia di clientela più sensibile, debole o con delle problematiche alimentari, degli elementi che possono essere assunti con il sorriso. Non si deve infatti dimenticare che il gelato è un prodotto “del sorriso”, che le persone vanno a ricercare per concedersi un piacere edonico. Il gelato inoltre, se fatto in un determinato modo, può essere anche inserito in un piano di buona educazione alimentare. Già oggi molti colleghi adottano per le loro lavorazioni ingredienti di alta qualità, fanno attenzione ad abbassare il totale degli zuccheri e qualche volta anche l’indice glicemico dei propri gelati.
L’aiuto, che una struttura scientifica come quella di Torvergata può dare per comprendere meglio quelle che sono le potenzialità di alcuni ingredienti, che magari nessuno ha ancora pensato di utilizzare, è di grande portata, anche in virtù delle piante eduli presenti nell’orto botanico di Roma che ancora non utilizziamo, ma di cui sono note le proprietà salutistiche.
L’obiettivo potrà quindi essere: trasformare un prodotto che si consuma per solo piacere in uno che fa anche bene alla salute. E’ vero che non siamo i primi ad aver fatto questo tipo di scelta, anzi, c’è da dire che molti gelatieri, anche in modo un po’ improvvisato, si cimentano a inserire degli ingredienti funzionali nel loro gelato. Oggi basta una superficiale ricerca su internet per raccogliere informazioni e sperimentare. Ma non basta assemblare ingredienti: occorre anche valutare l’impatto dei processi produttivi, conoscere le caratteristiche chimiche e le interazioni tra diversi elementi. Inoltre dichiarare la funzionalità di un prodotto, senza che questo sia stato analizzato e certificato, è addirittura fuori dalla legge.
Visto che il gelato è la sintesi e la trasformazione di ingredienti diversi in un nuovo prodotto, è chiaro che durante i processi produttivi qualcosa potrebbe cambiare. Il gelatiere ha quindi la necessità di sapere cosa, di ciò che è stato inserito nel gelato, arriva sul cono in termini di funzionalità. L’unico modo per scoprirlo è l’analisi in laboratorio e un ente autorevole che ne certifichi gli ingredienti e i processi.
Ecco il perché di questa unione, ai Gelatieri per il Gelato piace l’idea di poter condividere queste informazioni, metterle insieme, studiarle e portarle alla conoscenza dei nostri clienti. Sarebbe meraviglioso poter dire un giorno ecco il gelato che può aiutare una persona affetta dal morbo di Alzheimer, poiché contiene una certa sostanza in quantità sufficiente e certificata per ottemperare a tale scopo. Oppure il gelato per diabetici, o per qualsiasi altra patologia.
E’ un terreno molto complesso e pericoloso che il gelatiere non può pensare di percorrere in autonomia, ma solo con il supporto di laboratori scientifici accreditati, ricercatori preparati e docenti che studiano la materia da anni e istituti di certificazione.
Oggi ciò diventa possibile grazie all’impegno e al tempo che è stato messo a disposizione da parte dell’Università nei confronti di questa associazione. Nasce quindi un progetto che porterà risultati che potranno essere condivisi con i nostri colleghi, per aumentare il valore della nostra professionalità e soprattutto per il bene dei nostri clienti.
Questa convenzione è un primo passo all’interno dell’Università di Tor Vergata da parte dei GxG che speriamo possa portare alla realizzazione di altre iniziative. Fa parte di un programma di interventi iniziato nel 2016 con il world café “Immagina il futuro”, proseguito con la “Prima giornata sull’analisi sensoriale del gelato” presso il CNR-IBIMET di Bologna ed altri interventi che troveranno spazio in un articolo apposito che pubblicheremo presto su questo blog.