Il 9 maggio 2017 le porte del carcere di Padova si sono riaperte, per la visita di altri due gelatieri del Movimento GxG.
Questa volta è stato il mio turno (Roberto Lobrano) insieme a Francesco Dioletta.
Difficile descrivere le emozioni e le riflessioni che si sono succedute durante le poche ore passate all’interno della struttura carceraria. Abbiamo avuto la guida eccezionale di Matteo Florean e di Alessandra Dammone che ci hanno aperto le porte verso una dimensione parallela, sulla quale è stato utile riflettere dal punto di vista umano.
Al di là di ciò che ognuno di noi può aver vissuto nel proprio intimo, ciò che ci ha colpito entrambi è stata la professionalità, la pulizia, la qualità e l’efficienza dei laboratori di pasticceria e di gelateria all’interno del Carcere, gestiti in modo impeccabile.
La pasticceria Giotto è una vera eccellenza, che può competere con successo in termini qualitativi e di offerta con le migliori pasticcerie italiane.
Questa esperienza mi ha riportato ai racconti di mio padre, che mi diceva che Carlo Pozzi (uno dei padri fondatori del Movimento GxG) era solito fare corsi di gelateria in diverse strutture carcerarie sia in Italia che in Spagna.
Credo che questo tipo di visita possa essere utile per arricchire i gelatieri di nuovi punti di vista, e per trasmettere a persone “perdute” un po’ della passione che ci anima nel fare questo meraviglioso mestiere.
Uno dei dati che mi ha sconvolto è che la recidiva media dei carceri italiani è superiore al 50%. In pratica un carcerato su due, quando esce torna a delinquere. Quella dei carcerati che lavorano all’interno del reparto Pasticceria di Giotto è del 4%. Lascio a voi capire cosa significa questo risultato, sia per le persone coinvolte che per la comunità tutta…
Grazie a persone come Matteo che credono che il mondo può essere migliorato con piccoli gesti quotidiani.