Un libero movimento di gelatieri che si è trasformato in Associazione Culturale.
Uniti nel nome del gelato artigianale di tradizione italiana al di fuori delle classiche rappresentanze politiche o di categoria.
Il gruppo nasce dall’esigenza di instaurare un dialogo vero tra gli operatori del settore della gelateria artigianale e la propria clientela per poter dare prima di tutto la giusta dignità ad un prodotto tradizionale, di alta qualità e riconosciuto in tutto il mondo: il gelato artigianale di tradizione italiana.
– A questo LINK la pagina con il nostro Album di famiglia, l’elenco di tutti i professionisti che hanno deciso di rendere concreti gli obiettivi del movimento.
E’ abbastanza singolare che in Italia (patria di nascita e di eccellenza del gelato artigianale) non vi siano leggi che difendono la qualità di questo prodotto ed è altrettanto strano che il mestiere di gelatiere artigiano non abbia nessun tipo di riconoscimento.
Con la nascita di questo Movimento nel 2011, intorno alle figure di Luca Caviezel e Carlo Pozzi, si è cercato prima di tutto di unire le “persone” in un dialogo corale, una tavola rotonda permanente ed aperta a tutti. Un punto di raccolta di opinioni che potessero venire da ogni parte, indirizzate nella giusta direzione: la difesa della cultura del gelato artigianale e la crescita professionale del gelatiere artigiano nell’interesse del bene del proprio cliente.
E’ nato quindi un movimento trasversale alle rappresentanze di categoria che vuole includere quei gelatieri professionisti ed appassionati del proprio mestiere, provenienti da tutta Italia e dall’estero che condividono gli stessi valori e che sono uniti da questi obiettivi.
Un gruppo che, in un settore privo di regole, si è dato le proprie regole e che risponde ad un preciso codice etico scritto.
Un gruppo che ha deciso di non accettare finanziamenti da aziende di settore, per poter essere libero e non condizionabile, ma che non rifiuta la collaborazione di chi persegue gli stessi valori di:
- Trasparenza
- Rispetto
- Qualità
- Etica
I GxG sono un’associazione Culturale e non un gruppo di difesa di interessi privati. Gli obiettivi sociali sono:
- Promuovere la cultura del mestiere di gelatiere artigiano;
- Elevare il prodotto gelato a eccellenza della cultura culinaria nazionale;
- Comunicare con trasparenza al pubblico le scelte di qualità del proprio lavoro;
- Migliorare sempre la propria professionalità attraverso lo scambio e la formazione;
- Diffondere i nostri valori etici di rispetto delle persone, della qualità del cibo, della stagionalità e dell’ambiente.
Bravi, Ciao sono marco di consiglio e vivo a barcellona spagna.
Gelatiere con attivita` nel centro storico.
Qui siamo molto indietro nel senso delle legislazioni.
Abbiamo creato un forum del Gelato e ci incontriamo annualmente per discussioni, talleres, e momenti ludici.
Un saluto e un invito a tutti se passate da queste parti.
buona iniziativa, l’importante che chi si associa sia davvero artigiano e non colui che senza preparati industriali va avanti.
Questa non è un’associazione “tradizionale”, è un gruppo libero e trasversale di gelatieri che vuole difendere il gelato artigianale di tradizione italiana e il mestiere di gelatiere italiano.
In questa tavola rotonda virtuale si raccolgono idee ed opinioni costruttive da parte di gelatieri per poter portare alla realizzazione di programmi di intervento a sostegno della categoria, strategie di comunicazione della qualità e codici di comportamento ratificati ed approvati durante incontri periodici.
ci vorrebbe proprio , ottimo nei propositi, come ci si “associa”?
Ciao Davide,
“associarsi” è molto semplice: si partecipa a questo blog inviando materiale: idee ed opinioni utili per difendere la nostra categoria.
Non ci sono tessere da pagare o adesivi da esibire sulla porta del negozio. Periodicamente ci sono degli incontri in cui si portano i risultati dei commenti del blog e si ragiona insieme e di persona sulle nuove iniziative da fare e da presentare agli organi competenti.
Se vuoi partecipare alla prossima riunione vai sulla pagina https://gelatieriperilgelato.com/prossimi-appuntamenti/
e compila il form. Verrai contattato direttamente.
Non c’è nulla da pagare: siamo tutti volontari per il gelato le uniche monete che contano sono la passione per questo mestiere, il tempo e le idee per il bene di tutti.
Gli unici requisiti richiesti sono: essere un gelatiere artigiano, avere un po’ di esperienza in questo campo e delle idee costruttive da condividere
Ti aspettiamo!
ottimo provvedo ,
buon Anno
Davide Gnocchi -Verbania
Salve a tutti sono Marco Priore Gelatiere convinto in Perugia …mi piace molto questa iniziativa… e voglio assolutamente farne parte, complimenti per l’idea la trovo pulita semplice ma allo stesso tempo intuitiva ed importante…
A presto ed un buon tutto a tutti voi
OH!!! FINALMENTE SI RITORNA ALLA GENUINITA?? IO COME PASTICCERE, HO SEMPRE FATTO IL TIFO,PER UN RITORNO ALL’ANTICA!!! BASTA COMPOUND E POCHI FRIGHI E CONSERVATORI!!! POCHE VETRINE FRIGO!!! CORAGGIO SONO CON VOI!!!
Intervento via e-mail di Francesco Palmieri:
“Si continua a girare intorno all’ingredientistica e alle composizioni senza capire che la chiave è l’operatore e la sua professionalità. Che senso ha disciplinare e tutelare un prodotto senza stabilire i requisiti che deve avere chi deve produrlo?
Sappiamo che la scelta di questa strada di identificazione e valorizzazione del gelato artigianale italiano troverà sempre “forti oppositori”.
Di contro una scelta a maglie larghe renderebbe il tutto poco credibile e facilmente attaccabile da chi rema contro.
La quadratura del cerchio che è quello che ci chiedono di fare non può quindi che passare attraverso la “professionalità riconosciuta del gelatiere”.
L’industria dell’ice-cream ci da uno spunto che è il frutto di attente indagini di mercato con il suo “Codice di Autodisciplina del Gelato” che non scende nei dettagli del tipo di latte o uova o nocciole utilizzate, ma ne stabilisce i parametri minimi che soddisfano già le richieste dei consumatori.
Secondo me è questa la strada da seguire, naturalmente parametrando il tutto al gelato artigianale italiano.
Poi saranno i gelatieri professionisti a comunicare gli ingredienti che utilizzano per il loro gelato.
Un codice di autodisciplina del gelato artigianale italiano e delle sue specialità è quello che ci permetterebbe di valorizzare il gelato artigianale italiano e la professione di gelatiere.”
Caro Francesco è bello ritrovarti in questo blog a partecipare con le tue riflessioni al mondo del gelato artigianale. Volevo approfittare del tuo intervento per fare alcune precisazioni, altrimenti sembra che tutto sia sbagliato e che bisogni perseguire altri obbiettivi, mentre un breve excursus storico ci permette di capire perchè alcune cose stanno cosí. Si dice che si difende il prodotto e mai il produttore. Questo è dovuto ad un percorso storico per preciso. L’Italia negliga anni 60 ha deciso di seguire la strada della tutela del prodotto e non del produttore. Questo era dovuto al fatto che un prodotto era maggiormente controllabile e il più vicino al consumatore finale. Il nostro stato ha fatto questa scelta, mentre altri stati hanno scelto la strada del produttore ( vedi Francia). Nonostante la nostra scelta possa essere poco condivisibile, questa scelta ha permesso ai prodotti italiani di essere conosciuti nel mondo, di essere i protagonisti mondiali della buona tavola e riconosciuti da tutti per i nostri prodotti enogastronomici, di cui noi stessi andiamo fieri. Oggi questo non ci basta più e vorremmo riconoscere il produttore, va bene, ma io farei una precisazione: vorrei riconoscere anche il produttore oltre che il prodotto. Dal mio punto di vista prodotto e produttore debbono andare di pari passo e come per il produttore si deve sapere il percorso svolto, così per il prodotto mi piacerebbe sapere con quale prodotto è stato eseguito, non tanto per complicarci la vita, ma per offrire al cliente delle informazioni che oggi richiede. Quanti gelatieri utilizzano il latte della vicina centrale, fatto magari dalle mucche del circondario e non lo comunicano? Quanti gelatieri usano i prodotti a km 0 e non dicono nulla? perchè non bisogna riconoscere questi esempi di economia di prossimità? Non sono duplicabili ( ogni territorio ha il suo latte ) , non sono clonabili ( l’ economia di prossimità non é riproducibile a livello industriale ), non sono confrontabili. Sono esempi tangibili del legame gelato-gelatiere-territorio fenomenali, perchè non tutelarli. E poi perchè copiare dall’industria come consigli? Secondo me bisogna tutelare il produttore ( Gelatiere) e prodotto ( Gelato ) insieme, nei loro legami, nella loro ingredientistica, nella loro tipologia.
Non siamo all’anno 0 , qualcosa si sta muovendo. In Artigelato ad esempio vi è un codice deontologico che impegna il gelatiere che lo sottoscrive ad essere formato ed a formarsi continuamente. Non importa se la conoscenza sia tacita o codificata, ma la conoscenza ci deve essere. In Artis, progetto per le imprese eccellenti artigiane di Regione Lombardia, si chiedono anche un praticantato e l’attestazione di formazione. Sono piccole cose, ma nella direzione di tutelare prodotto e produttore. La definizione che grazie ai Gelatieri per il Gelato è stata data tiene nella stessa considerazione il gelato ed il gelatiere, primo esempio.
Tu stesso formi tutti gli anni gelatieri alla Cast, così come i maestri della gelateria italiana a Perugia, come altri centri di formazione sparsi per l’Italia.
Siamo sulla buona strada e questo blog continua in questa direzione, partecipiamo tutti, liberiamoci dagli stereotipi che ci remiamo contro gli uni con gli altri, pensiamo positivo e procediamo. La metodologia adottata nel blog e nelle riunioni è molto democratica, anzi spaventosamente democratica. Ognuno può esprimere la sua idea, ovviamente nel pieno rispetto della decenza e della civiltà, ma a nessuno viene negato di portare il suo contributo. Portiamolo tutti insieme, discutiamo, allarghiamo questo cerchio ed in poco tempo avremo tanti gelatieri, pochi gelatai e alcun gelatore, perché insieme potremo comunicare meglio che da soli e dare quell’immagine di corporazione ( io non la intendo in senso negativo ) che nessuno fino ad oggi è riuscito a dare.
Riempiamo le nostre vetrine col nostro miglior gelato e mostriamo il logo gelato è musica che i gelatieri per il gelato hanno coniato per poter essere diffuso. Crediamoci…………
si ,sono completamente d’accordo con il Sig Palmieri , la professionalità di un gelatiere è determinata dalla Sua consapevolezza di cio che fà , e non dai prodotti che usa ,
Le considerazioni di Marco mi sembrano ineccepibili , ma a quando una presa di posizione da parte dello “stato” ? Mi spiego , per essere responsabile di un bar , si doveva avere il REC , corso ,esame attestato . Tuttora corsi di formazione per titolari di impresa su antincendio , sicurezza , primo soccorso ecc ecc ecc , ma nulla per sapere se sai produrre alimenti . Bè penso sia lì che si debba arrivare …. come ? facendo pressione su chi ? coinvolgendo quali associazioni o camera di commercio ? ministero dell’agricoltura? chi se ne fa carico di stimolare lo “stato”? …..altrimenti continuiamo a girarci in giro , ogniuno con la propria filosofia e modo di pensare e relativa associazione.
Davide Gnocchi (Verbania)
purtroppo con rammarico e con l’amaro in bocca continua il tutto ….
a premessa ricordo che quando ho aperto alle 21.00 si presentavano i vigili perchè non potevo nella città di Torino tenere aperta la gelateria, come artigiano, durante la sera ……
rivoltomi all’associazione di categoria mi son sentito rispondere e ribadire che solo i bar potevano stare aperti alla sera continuando a lavorare sono riuscito ad avere la licenza bar con oneri dal punto di vista economico di tempo e dispendio di energie impiego di personale e via dicendo per poter stare aperto. Adesso per fortuna chiunque può stare aperto a qualsiasi ora artigiano o commercinate …. beh l’associazione di categoria in particolare una persona che prima ogni piè sospinto era a chiedermi di partecipare alle attivita promozionali ai concorsi alle fiere soprattutto in termini di tempo risorse e gelato non l’ho più visto
so che quando uno partecipa ad un concorso per il gelato o qualsiasi altro genere di concorso oltre a mettere in campo la propria bravura ci va anche una buona dose di fortuna e se uno non vince rimane deluso perche l’impegno profuso non è stato premiato ma essere preso in giro perche il concorso era una montatura ed il tutto era gia deciso e pilotato non fa molto piacere —-
quando poi vedo gelaterie nascere ad ogni angolo della strada ( tra cui franchising yogurterie e chi piu ne ha piu ne metta) mi chiedo comune a parte ma dove sono le associazioni o forse nei miei dubbi e nella mia immaginazione sono solo buone ad associare loro stessi a cercare di mungere e spremere il nostro settore ( nostro è da intendere per chi ama il gelato per chi trova ancora come maggiore ricompensa non solo il riempirsi del cassetto ma gli occhi di un bambino che si allargano alla vista del gelato mentre si appoggia alla vetrina e quegli occhi sono poi ripagati dal gelato stesso e soprattutto so che nel gelato non ho messo quel poutpourri di coloranti oli vegatali latte in polvere rigenerato con acqua dal rubinetto e magicamente tramutato in latte, ripeto l’unica magia e quel bambino )
Sono solo punti di vista certo miei punti di vista di chi fa gelato ed ancora oggi cerca di migliorare di capire come fare ancora meglio di chi cerca di proteggere il gelato e di non farsi fagocitare dall’industria che pomposamente (anni fa) espone cartelli di ingredienti meravigliosi di prodotti per gelato fondente puro al cioccolato , certo prodotti pronti basta dosare l’acqua e mantecare et voilà metti la tua bella vaschetta che la gente chiede e ti viene a cercare essendo oramai tramontata la moda del puffo puffetta viola e violetta (anche se qualche nostalgico c’è) e non basta spiegare a chi ti si trova di fronte che non fai un fior di latte con colorante blu (blu patent V, colorante artificiale nemmeno naturale come clorofilla carotene ecc ) e che nemmeno usi oli vegetali idrogenati e cerchi di fare del tuo meglio …… quando poi vedi l’associazione che sempre nel tuo immaginario saltella da una ditta all’altra essendo oramai responsabile degli sponsor e del gelato non gli interessa un bel niente e mentre finisco di sfogarmi in testa cerco di ribilanciare la mia miscela perchè mi è venuto in mente un altro particolare grazie per poter scrivere il mio sfogo e buona giornata a tutti
Congratulation from Bella Gelateria in Canada. We need to protect the true artisan in gelato. We must protect the art and teach people that you do not need industrial powders to make gelato. Working with the local farmers, staying in season and making flavours that are real and not artificial or chemically made we must protect. I am happy to have learned the art in Italy and to stand proud here in North America. Congratulations, we must stand together around the world. Thank you for this start.
Complimenti, C’é una Gelateria tutta italiana a Rotterdam, IJssalon Nino. Gelato e sorbetti realizzati con prodotti italiani, macchine italiane e da un italiano. Interessante anche i suoi video sul canale youtube. https://www.youtube.com/channel/UCYKCaOZY_CzW4NG9gVH3qDQ